E se stasera cenassimo in aeroporto?

I ristoranti gourmet: la nuova frontiera della ristorazione.

Tyler Pitman, Restaurant Portfolio Director HMSHost Nord America, ci racconta l’esperienza di collaborazione con Celebrity Chef internazionali. Dal primo progetto, realizzato con lo chef Wolfgang Puck più di dieci anni fa, a un parco di ristoranti d’eccellenza negli aeroporti statunitensi: un percorso di successo.

Come nasce l’idea di collaborare con Celebrity Chef in aeroporto?

La domanda di offerte food & beverage di qualità, così come di materie prime fresche ed autentiche, oltre che di esperienze gastronomiche a tutto tondo, è ormai un trend consolidato e in continua crescita.  Sicuramente la televisione ha giocato un ruolo cruciale nella diffusione della cultura del buon cibo verso il grande pubblico, spiega Tyler. “La fama degli chef stellati, sia a livello locale sia a livello nazionale, è cresciuta considerevolmente grazie agli show di cucina”.

Ma non solo: all’interno delle strategie di crescita aeroportuali, la possibilità di offrire ai viaggiatori in transito un’esperienza di classe ed evocativa rappresenta una rivoluzione nella tradizionale concezione della sosta. Siamo oggi in grado di offrire una dining experience allo stesso livello dei migliori ristoranti cittadini – tutto questo in aeroporto.

Aeroporti e chef stellati: un connubio difficile, a livello operativo?

Le peculiarità sono notevoli, e gli inizi non sono stati semplici: coniugare le caratteristiche di uno spazio aeroportuale con le esigenze di una cucina di alta qualità è una sfida che abbiamo vinto grazie alla partnership che si è sviluppata con gli chef”.

Ideare e realizzare un ristorante gourmet in aeroporto significa confrontarsi con spazi spesso ristretti, con tecnologie di preparazione dei cibi differenti da quelle tradizionali e con aree di stoccaggio e refrigerazione estremamente razionalizzate.

Abbiamo ottenuto questi risultati grazie alla collaborazione stretta con gli chef, con cui abbiamo lavorato in completa sinergia fin dall’inizio del progetto. In particolare, per superare le difficoltà logistiche è necessario ripensare un concept gourmet e ricrearne una versione adatta alle aspettative e alle necessità di una clientela particolare: i viaggiatori.

Ridefinire il menu, intervenendo su piatti che rappresentano spesso una “firma” per i loro creatori, richiede grande fiducia reciproca nel progetto: è solo attraverso l’unione delle nostre competenze operative e dell’esperienza degli chef che si giunge a soluzioni innovative, spesso sperimentali rispetto ai ristoranti del centro cittadino.

Come si garantisce un’esperienza unica?

Bisogna lavorare per costruire un’atmosfera, senza trascurare alcun dettaglio: tutto, dal menu, al servizio, al design, è studiato per offrire un ambiente confortevole, che rievochi l’esperienza gourmet proposta dallo chef fondatore, racconta Tyler.

Per ottenere questo obiettivo, i ristoranti firmati nei più importanti aeroporti statunitensi sono gestiti direttamente da personale selezionato dagli chef per  trasferirne l’esperienza e ricrearne l’atmosfera, pur in un contesto così differente.

Il design degli ambienti è cruciale, ed è approvato in ogni dettaglio direttamente dagli chef, in quanto veicolo tangibile di una brand identity di valore, costruita nel tempo. I clienti che visitano sia il ristorante cittadino sia quello in aeroporto possono riconoscere i tratti caratteristici, le atmosfere, e godersi appieno una cena di lusso, dimenticandosi di essere in viaggio.

A distanza di più di dieci anni dalle sue origini, qual è oggi il bilancio di questo progetto?

Siamo assolutamente soddisfatti di questa collaborazione, e siamo orgogliosi di affermare che anche gli chef lo sono. E’ stata un’esperienza di apprendimento di grande valore per entrambi”.

Gestiamo oggi ristoranti gourmet in numerosi aeroporti statunitensi, e non abbiamo intenzione di fermarci. Stiamo espandendo il nostro portafoglio di collaborazioni, con l’ingresso nel futuro prossimo di Mike Isabella in Washington DC, e prossimamente con nuovi nomi quali Jose Andres, Roger Mooking eMichael Voltaggio.

Abbiamo contribuito a creare e diffondere nel settore la cultura del cibo di alta qualità, e oggi sono gli aeroporti stessi a voler includere al loro interno un assaggio della gastronomia della città.

Non solo: a Phoenix, dove gestiamo due ristoranti prima dei controlli di sicurezza, riceviamo clienti che vengono appositamente in aeroporto per cenare all’interno delle nostre location. In poche parole? Un grandissimo successo.

Celebrity Chef

Lorena Garcia 

Chef

in Atlanta Hartsfield-Jackson and Miami

Rick Bayless  

Chef

in Chicago Tortas Frontera at Chicago O’Hare International Airport

Todd English

Chef

in JFK di New York, al Boston Logan International Airport e al Las Vegas McCarran

 
 
 

Wolfgang Puck  

in more than 40 airports eg. Boston Logan, Chicago O’Hare, Las Vegas McCarran, Minneapolis-St.Paul, Salt Lake City, Seattle-Tacoma e  Lambert-St. Louis

Kathy Casey

Chef

in Seattle - Tacoma International Airtport

David Burke

Chef

in Las Vegas - McCarran

 

Michael Voltaggio’s ink.sack,

Chef

Tom Bradley International Terminal at Los Angeles International Airport